“Un percorso enogastronomico che attraversa tutte le stagioni e tutti i comuni della Terra dei Tiepolo; dai prodotti della terra alla tradizione che affonda le radici nel tempo, il Miranese è riscoperto anche a tavola”, ci racconta Tiziana Molinari, manager di categoria economica. Tutto il Miranese fa parte della Strada del Radicchio, quello rosso di Treviso o il variegato di Castelfranco, entrambi a marchio IGP, che in ogni paese porta fiere e festeggiamenti in varie forme: quella forse più famosa e ricercata è la Festa del radicchio di Rio San Martino, a Scorzè, dove i cespi rossi vengono serviti in tutte le forme possibili, anche nel dolce e in gustose birre, oltre che naturalmente nei classici piatti.
Di erbette del territorio ci si delizia il palato a Mirano durante la tradizionale Festa dei Fiori, organizzata ogni anno il 25 aprile, che è l’occasione per gustare le erbe di stagione in ogni forma e cottura. Poco distante, in autunno, è la zucca a farla da padrona nella vicina Salzano, con una grande esposizione allestita nell’ex Filanda del paese, dove l’ortaggio può essere gustato in tutte le sue forme, dai primi al dolce.
A novembre, poi, – continua Tiziana – nel weekend di San Martino, l’oca di Mirano diventa protagonista non solo del “grande Zogo de l’oca” in piazza, ma è il vero piatto da gustare in tutti i locali e lungo le bancarelle della fiera. Quella stessa fiera che vedeva i contadini locali di un tempo festeggiare la chiusura dell’anno agrario, l’11 novembre, mangiando l’oca, così prelibatamente grassa in quel periodo dell’anno da sciogliersi in bocca. Ancora oggi residenti e visitatori possono gustare, in ossequio alla tradizione, fantastici menù a base d’oca: dal ragù d’oca alla salsiccia d’oca, dal petto al più famoso foie gras.
E per accompagnare tutte le pietanze con un bicchiere di buon vino, non può mancare una sosta nelle migliori enoteche e “bacari” del territorio, da Noale a Mirano, solo per citare le piazze più famose, dove il “cicheto” è ormai un rito.